martedì 12 luglio 2022

ABBARBICHIAMOCI

Spettacolo Teatrale 

ABBARBICHIAMOCI

scrittura drammaturgica e regia di PAOLA TORTORA 

prodotto da ATELIER TEATRO FISICO di PHILIP RADICE - TORINO

Uno spettacolo che cattura completamente l'attenzione. Energia pura che emana dagli attori, dai loro muscoli tesi, dalla loro voce, e si propaga fino allo spettatore, lo afferra e lo trasporta lì sul palco, in un quadro di Bosch, in quel mondo metafisico di assurda verità. Una abile costruzione drammaturgica che ha magistralmente e ironicamente descritto la crudele, amara e ambigua realtà del nostro tempo.

Uno spettacolo di elevata ispirazione e di grande impatto umano. Ottima l'interpretazione dei giovani attori, guidati dalla regista Paola Tortora.

M.A.P.



È lo spettacolo liberamente ispirato ai quadri di Hieronymous Bosch, al dramma "Escurial" di Michel de Ghelderode e alla raccolta "Sillogismi dell'amarezza" di Emil M. Cioran, con la scrittura la creazione e la regia di Paola Tortora VintueraTeatro e con spunti drammaturgici proposti dagli attori:

“ABBARBICHIAMOCI!!!
Diatriba feroce a tratti oscura fra un Re e la sua Natura 
(Favoletta delirante per l’adulto e per l’infante)”

Scrittura creazione e regia: Paola Tortora VINTULERATeatro
Costumi: Simona Randazzo
Luci: Rosa Vinci
Con: Andrea Aguero, Stefano Belluscio, Carmine Bianco, Chloris Delalande, Davide De Luca,  Francesco Emma, Luna Mariano, Fabrizio Pitrè, Amalia Stagnaro, Nadine Tarantino, Mirco Tasca, Penelope Zaccarini.

"Una commedia tragicomica, assurda, surreale, anima una scena ispirata alla pittura di Hieronymus Bosch: una sorta di girone infernale abitato da figure ambigue, inquietanti, metamorfiche, che si aggirano in un fatiscente  palazzo di un ancor più malato e decadente Re.  Quest’azione si ispira ad un atto unico di De Ghelderode  che mette a confronto l’arte ed il potere, un conflitto da sempre acceso e irrisolto. Ma qui l’arte è anche sinonimo di poesia, libertà, bellezza, istinto, ed il potere è anche sinonimo di corruzione, avidità, collera, cupidigia, tanto da assumere una forma tentacolare, diramandosi in potere politico, religioso, scientifico e di stampa, ovvero, ciò che, oggi più che mai, governa le masse, usa e schiaccia l’uomo e la sua creatività.  E mentre la Natura delle cose, per fortuna, continua indisturbata a seguire il suo corso, in questo scenario catastrofico  e delirante, un gruppo di attori attua, con folle ironia, un vero e proprio “complotto artistico”, mettendo in scena una “favoletta” provocatoriamente infantile per un messaggio segreto tutto da decifrare."

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