giovedì 7 gennaio 2016

A cena con L'autore - Reading Letterario con Pirandello e il suo teatro Umoristico!




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ANTIPASTO

LUMĬE DI SICILIA



La prima commedia a essere rappresentata Lumie di Sicilia racconta di Micuccio Bonavino, un suonatore di flauto nella banda di un paesino siciliano. Il ragazzo è fidanzato con Teresina, ragazza di umili origini con il dono del canto. Micuccio, avendo scoperto il talento di Teresina, si prodiga con enormi sacrifici per far studiare la ragazza e aiutarla a togliersi dallo stato di miseria in cui versa insieme alla madre, Zia Marta.




Passati cinque anni, il ragazzo si presenta a casa di Teresina, che ora divenuta famosa si fa chiamare Sina Marnis, per stare insieme a lei, ma la Teresina che conosceva lui non c’è più. Al suo posto una esuberante e sfrontata donna, non più degna di lui.




 


PORTATA PRINCIPALE
LIOLA'











Liolà è una commedia scritta durante la prima guerra mondiale, in un momento molto doloroso per la vita dell'autore: il figlio era detenuto in un campo di prigionieri di guerra e la moglie cadeva in sempre più frequenti crisi della sua malattia mentale. L'opera invece, è molto giocosa ed allegra, quasi spensierata, al punto che l'autore stesso dirà «è così gioconda che non pare opera mia».




Liolà è un personaggio spensierato e vagabondo, sempre in sintonia con il mondo e la natura, uno sciupa femmine, innamorato della musica, di quel canto con il quale rende tutti gioiosi. È un tipo simpatico, amato da tutte le donne e nonostante la sua giovane età ne ha già messe incinta ben tre diverse e ha tenuto per correttezza con se i figli da queste partoriti. Pur non essendo una commedia musicale, la vocazione alla poesia e al canto di Liolà è espressa in canzoni che si inframmezzano nel corso della vicenda.




 





 


DESSERT

LA PATENTE



 

La patente, narra di Rosario Chiàrchiaro , padre di famiglia che per la sua fama di jettatore, allontanato dalla società per una maschera che gli era stata affibiata, perde il lavoro e vive di stenti.
Egli chiama in tribunale i suoi diffamatori non per ottenerne la condanna, ma per vedersi ufficialmente riconosciuta la qualifica di jettatore. In questa veste appare decisamente grottesco e bizzarro; in realtà in questa novella Pirandello esprime il suo pessimismo e rivela grande comprensione e partecipazione al triste destino degli uomini. Rappresenta il dramma dell'uomo costretto in un’immagine nella quale gli altri lo hanno calato . Tema costante e fondamentale per l'autore è infatti quello dell'impossibilità dell'individuo di avere un'identità; l'uomo non è uno, ma è tanti quante sono le sue relazioni con gli altri, costretto in una "forma" o "maschera" che gli altri gli attribuiscono .






BUONA CENA