sabato 30 aprile 2016

martedì 9 febbraio 2016

L'AVARA a TARANTO


GRUPPO GIANO TEATRO

Presenta



L’AVARA


Liberamente tratto da L’AVARO di Moliere


SINOSSI DELLA RAPPRESENTAZIONE
"L’Avara", una rivisitazione al femminile de "L’Avaro" di Molière.
Una versione rielaborata di un classico della storia del teatro mondiale, che mantiene però tutte le azioni e i messaggi dell’originale, in cui Arpagone, protagonista tragicomico che mette in mostra tutte le "miserie" di un uomo che vive al fine di accumulare beni e denaro non per migliorare la sua vita, ma esclusivamente per goderne del possesso, diventa protagonista femminile, Avidea, donna aspra, dura che, seppure circondata dai suoi fratelli, non gode del loro calore umano e del loro affetto dedita com’è ad accumulare denari e beni. La sua corazza di ghiaccio si "scioglie" solo a cospetto del suo denaro e della sua amata "cassetta", la sua debolezza umana è messa a nudo quando pensa di essere stata derubata, ma la brama del denaro e del possesso vincono sui suoi sentimenti.
Dell’originale la commedia mantiene tutte le caratteristiche e molte battute: Avarizia, matrimoni combinati, vizi e bisogni, non manca nulla in questa commedia con tematiche sempre attuali.
La regia è di Maria Adele Popolo, che è anche interprete, affiancata sul palco da una serie di attori che con lei condividono un’infinita passione per il teatro e per i suoi classici.
 


giovedì 7 gennaio 2016

A cena con L'autore - Reading Letterario con Pirandello e il suo teatro Umoristico!




MENU’ PIRANDELLIANO






ANTIPASTO

LUMĬE DI SICILIA



La prima commedia a essere rappresentata Lumie di Sicilia racconta di Micuccio Bonavino, un suonatore di flauto nella banda di un paesino siciliano. Il ragazzo è fidanzato con Teresina, ragazza di umili origini con il dono del canto. Micuccio, avendo scoperto il talento di Teresina, si prodiga con enormi sacrifici per far studiare la ragazza e aiutarla a togliersi dallo stato di miseria in cui versa insieme alla madre, Zia Marta.




Passati cinque anni, il ragazzo si presenta a casa di Teresina, che ora divenuta famosa si fa chiamare Sina Marnis, per stare insieme a lei, ma la Teresina che conosceva lui non c’è più. Al suo posto una esuberante e sfrontata donna, non più degna di lui.




 


PORTATA PRINCIPALE
LIOLA'











Liolà è una commedia scritta durante la prima guerra mondiale, in un momento molto doloroso per la vita dell'autore: il figlio era detenuto in un campo di prigionieri di guerra e la moglie cadeva in sempre più frequenti crisi della sua malattia mentale. L'opera invece, è molto giocosa ed allegra, quasi spensierata, al punto che l'autore stesso dirà «è così gioconda che non pare opera mia».




Liolà è un personaggio spensierato e vagabondo, sempre in sintonia con il mondo e la natura, uno sciupa femmine, innamorato della musica, di quel canto con il quale rende tutti gioiosi. È un tipo simpatico, amato da tutte le donne e nonostante la sua giovane età ne ha già messe incinta ben tre diverse e ha tenuto per correttezza con se i figli da queste partoriti. Pur non essendo una commedia musicale, la vocazione alla poesia e al canto di Liolà è espressa in canzoni che si inframmezzano nel corso della vicenda.




 





 


DESSERT

LA PATENTE



 

La patente, narra di Rosario Chiàrchiaro , padre di famiglia che per la sua fama di jettatore, allontanato dalla società per una maschera che gli era stata affibiata, perde il lavoro e vive di stenti.
Egli chiama in tribunale i suoi diffamatori non per ottenerne la condanna, ma per vedersi ufficialmente riconosciuta la qualifica di jettatore. In questa veste appare decisamente grottesco e bizzarro; in realtà in questa novella Pirandello esprime il suo pessimismo e rivela grande comprensione e partecipazione al triste destino degli uomini. Rappresenta il dramma dell'uomo costretto in un’immagine nella quale gli altri lo hanno calato . Tema costante e fondamentale per l'autore è infatti quello dell'impossibilità dell'individuo di avere un'identità; l'uomo non è uno, ma è tanti quante sono le sue relazioni con gli altri, costretto in una "forma" o "maschera" che gli altri gli attribuiscono .






BUONA CENA