mercoledì 18 luglio 2012

AMLETO e PETROLINI che Coppia!

“Io sono il pallido prence danese, che parla solo, che veste a nero. Che si diverte nelle contese, che per diporto va al cimitero. Se giuoco a carte fo il solitario suono ad orecchio tutta la Jone. Per far qualcosa di ameno e gaio col babbo morto fo colazione. Gustavo Modena, Rossi, Salvini stanchi di amare la bionda Ofelia forse sul serio o forse per celia mi han detto vattene, con Petrolini, dei salamini. Il gallo canta. Il padre mio ha fatto l'uovo. È là, mi si presenta sotto le spoglie di un fantasma. Ma di ben so fantasma non hai mai preso qualche equivoco in tempo di vita tua? Lo so ti fu inoculato il veleno in un orecchio. Ha il cimiero alzato, grida vendetta, sarai vendicato! sarai vendicato! Della defunta madre incestuosa, spesso, fremente, pulso l'avello. Buongiorno mamma, che fa? Riposa. Perché la uccisi, prese cappello Essere o non essere questo è il problema... e pensare che metà dell'umanità ha passato la vita a studiare queste parole. Essere o non essere... Ed il problema del prima e poi studiiioooo, silente, con ogni cura. Dalla natura venimmo noi. Niente può farsi contro natura. Si può essere più afflitti, più lagnosi, più melanconici di Amleto? Poteva essere felice, no! Poteva essere amato, no! Io non ho mai capito che cosa voleva Amleto. Ma che voleva Amleto? Giuoco a scopone il mio compagno spariglia i sette. Compro le scarpe mi vanno strette. Se qualche volta in festa io ballo la mia compagna mi pesta un callo. Monto in vettura muore il cavallo. Vado a Messina viene il terremoto. Se compro un sigaro ci trovo un pelo. PETROLIN, MITICO

venerdì 13 luglio 2012